la dipendenza dai social network esiste?

Per trattare il tema della dipendenza dai social network abbiamo inserito una immagine che raffigura una siringa che inietta liquido sulle icone dei vari social media.

La dipendenza dai social network esiste sta benissimo a differenza di chi ne soffre. Potrebbe sembrarti quasi assurdo trovare su un marketing blog un articolo del genere. Ma i ragazzi di Funlike sono pazzi? Si danno la zappa sui piedi? No. Un utilizzo consapevole dei social è un beneficio non solo per gli utenti che li navigano, ma anche per chi lavora ad esempio come social media manager e per tutta la comunità in generale. Fa parte della nostra missione. Ecco perché in questo articolo ci impegneremo a fornirti delle informazioni utili per riconoscere la dipendenza dai social network e come poterla gestire. 

Crediamo che i social siano un mezzo e non un fine.

Cos’è la dipendenza tecnologica

La dipendenza tecnologica è un termine ombrello che comprende una serie di comportamenti umani studiati in psicologia e che riguardano la difficoltà di gestire nel quotidiano gli stati emotivi collegati in questo caso all’utilizzo dei dispositivi tecnologici. Con l’avvento di internet spesso la dipendenza tecnologica viene associata all’internet addiction ovvero la dipendenza da internet perchè ovviamente la maggior parte dei device che utilizziamo sono connessi alla rete. Per intenderci parliamo di un utilizzo ossessivo e compulsivo che come tutte le altre attitudini che possono essere catalogate come dipendenze comporta molte conseguenze a livello psicologico, emotivo, nelle relazioni sociali.

Come riconoscere la dipendenza da internet

Come per molte altre dipendenze possiamo sicuramente affermare che la dipendenza da internet, come ad esempio la dipendenza dalle sostanze, procura un piacere derivato dall’utilizzo del mezzo. Quella che viene percepita è una sorta di gratificazione generata però da comportamenti non sani che hanno come caratteristica quella di essere ripetitivi, compulsivi e di ostacolare il normale svolgimento delle attività quotidiane. Qui intendiamo soffermarci in particolare sulla dipendenza dai social network per inquadrare il fenomeno, capirlo, riconoscerlo per tutelare noi o chi ci sta intorno.

Dipendenza da internet: sintomi e come identificarli 

Come abbiamo accennato ci sono dei sintomi che possono essere indice dell’internet addiction e più nello specifico della dipendenza dai social network. Di seguito ti elenchiamo i più frequenti e quelli che dovrebbero accendere un campanello d’allarme. 

  • Il tempo. Sembra scontato ma il fattore temporale è una variabile da tenere in considerazione. A meno che i social non vengano utilizzati per scopi lavorativi (e anche in quel caso comunque un periodo di detox potrebbe essere consigliato) e chi li utilizza sia in grado di scindere l’aspetto prettamente lavorativo da quello più “tossico”. In generale se ci rendiamo conto che investire del tempo nell’arco della giornata sui vari social media diventa prioritario rispetto ad altre attività, è opportuno iniziare a porsi delle domande. 
  • Relazioni sociali. Se la dedizione all’utilizzo dello strumento si ripercuote nelle relazioni umane, riducendole, accantonandole o sostituendole con le relazioni virtuali, forse abbiamo un problema;
  • Ansia da prestazione. Pochi like, pochi follower, poche interazioni ci provocano uno stato di ansia e la cosa occupa parte dei nostri pensieri; 
  • Trascurare le altre attività. La FOMO ci porta spesso a dover interagire con determinati contenuti sui social, alla volontà di non perdere quel contenuto o di condividerlo e ciò ci fa spendere molto tempo su Instagram ad esempio, facendoci trascurare il lavoro, lo sport o altre attività che rientrano nella nostra socialità o routine.

Quanto tempo trascorriamo sui social? Un po’ di dati. 

Si stima che il tempo che trascorriamo sui social sia aumentato nell’ultimo anno. In media un italiano nel 2023 ha trascorso 1 ora e 51 minuti sui social, 8 minuti in più rispetto al 2022. 

Tra le diverse piattaforme di social media, TikTok ha una fruizione media mensile di circa 32 ore, a seguire c’è Youtube con 18 ore circa, poi Facebook con una media di 16 ore al mese e Instagram con 15 ore al mese. Seguono Whatsapp, X e Linkedin.

Cosa causa la dipendenza dai social network

Veniamo ora alle cause e cerchiamo di capire come qualcuno può diventare dipendente dai social network. Premessa: niente giudizi, siamo tutti sovraesposti ai contenuti online e non è difficile immaginare che in determinate situazioni l’internet addiction possa attecchire facilmente. Le cause possono essere molte e ogni caso è a sé, ma riteniamo sia importante fare una panoramica tra quelli che possono essere generalmente considerati fattori di rischio che favoriscono la dipendenza dai social network. 

Se ci sono delle situazioni di fragilità psicologica potrebbe accadere di intendere l’utilizzo dei social come una sorta di fuga dalla realtà. Apparentemente i social media possono sembrare un luogo potenzialmente più sicuro rispetto alla realtà per chi soffre di magari di stress, stati d’ansia, timidezza, bassa autostima. Di contro ci teniamo a sottolineare che l’osservazione compulsiva di realtà patinate, recitate e studiate per il social in questione, non fanno altro che peggiorare la situazione. Spesso si è portati a comparare il proprio status, condizione, aspetto ai modelli a cui siamo esposti e questo, nei soggetti più a rischio, può portare ad uno stato di maggiore sconforto. 

Un altro aspetto da considerare è l’altissima diffusione dei dispositivi e dei contenuti. Siamo spesso stimolati ad interagire: notifiche e notizie, intercettano la nostra attenzione e non fanno altro che dilatare il tempo e quindi il rischio di una esposizione lunga e potenzialmente dannosa.

Come combattere la dipendenza dai social network

Possiamo qui suggerirti alcune piccole accortezze utili a combattere la dipendenza dai social network o a ridurre il rischio di incappare in questa particolare di dipendenza tecnologica. 

Potrebbe essere utile impostare sui propri dispositivi dei tempi massimi di utilizzo soprattutto nel caso di minori che a causa della giovane età possono avere meno coscienza dei rischi di una sovraesposizione ai contenuti sui social. 

Dedicarsi ad attività che non includono l’utilizzo di dispositivi e più volte alla socialità può rivelarsi utile per uscire o provare ad uscire dalla bolla digitale. Un’altra attività utile potrebbe essere quella semplicemente di disattivare le notifiche dello smartphone. Sembra un palliativo ma in realtà le notifiche vanno a catturare la nostra attenzione distraendoci dalle altre attività quotidiane e rapiscono letteralmente il nostro tempo libero per invogliarci a passarne di più sui social media. 

Concludiamo questo paragrafo dicendo che in questo articolo pur trattando il tema della dipendenza dai social media, non ci arroghiamo il diritto di essere psicologi. Se dovessi renderti conto che tu o chi ti sta intorno sia in una fase delicata di dipendenza da internet il parere di un esperto può rivelarsi fondamentale.

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